Ballo sensuale ma garbato, intimo ma equilibrato, avvicina le coppie lasciando fuori sopraffazione e aggressività.
Il presidente dell’Accademia Nacional del Tango di Buenos Aires, Horacio Ferrer, che nella sua lunga carriera ha scritto più di settanta tanghi per Astor Piazzolla, ha sempre sostenuto che IL TANGO:
«è una cultura tra musica, poesia e ballo che contiene tutti i sentimenti dell’essere umano, questo perché nasce da un desiderio di riscatto per un dolore, una patria lasciata o un amore perduto. Ma guarda avanti, è rivolto al futuro»
Nel ballo tutte le figure e gli intrecci di gambe si muovono intorno all’abbraccio di due persone: il giro, la sacada, il gancho, la barrida, il voleo. I movimenti sono energia pura intorno ad un abbraccio. E la coppia nel ballo, è sempre al centro.
«Il corpo deve essere diviso in due parti e bisogna dissociare la parte di sopra da quella di sotto» dicono gli insegnanti. «Mentre sotto le gambe si muovono la parte di sopra deve essere sempre in connessione con l’altro, non perderlo mai».
«Senza la coppia il tango non esiste».
«Ma per ballare in coppia ci vuole stabilità su se stessi, equilibrio e armonia. Prima di tutto con il proprio corpo» sottolinea la dottoressa Marsiglia.
«La danza poi ruota attorno a un perno che è la connessione della coppia.
«Tutto questo è estremamente terapeutico perché riporta le persone a equilibri primari».
Nella milonga, la sala da ballo serale, sono previsti codici di comportamento di rispetto e cura: ci si deve vestire eleganti (molti uomini argentini non ballano se non indossano la giacca), l’uomo invita la donna con uno sguardo o un cenno del capo, mentre la donna accetta con un sorriso o gira la testa per il rifiuto. Senza parole, semplicemente.
Guarda il video: I codici della milonga
«Le galanterie e l’eleganza anche nei gesti, con sorrisi e delicatezze, fanno parte del codice di comportamento».
Durante il ballo non si parla. Ma tra un tango e l’altro sì: ci si conosce. Alla fine di una tanda di 4 tanghi, nella sala dove si ruota in senso antiorario e non si deve urtare mai le altre coppie, l’uomo accompagna la donna al tavolo dove era prima di ballare.
«Il tango è l’unica danza che si balla con il cuore e non con i piedi, penso che chi sceglie il tango non si relaziona con aggressività, perché non c’è la possibilità di sopraffazione nel tango», suggerisce lo scrittore argentino Alfredo Helman, autore di Passione di Tango (Edizioni Clandestine), un libro punto di riferimento per la storia e la cultura del tango. «Io nel tango mi sono sposata», racconta Mela, che gestisce la community online Malena con informazioni su dove ballare a Roma. «Ho incontrato anni fa quello che è diventato mio marito e il padre dei miei figli.
«Il tango è complicità, equilibrio, gioco di ruolo in cui tutti e due partecipano, l’uomo e la donna».
Natalia Ochoa è venuta dall’Argentina dieci anni fa per insegnare tango all’università di Fasciano (Salerno), dove il corso era stato inserito per far socializzare i ragazzi.
«Quando si balla il tango non c’è uno che domina su un altro, è la complicità che conta».
Luciano che insegna tango da più di vent’anni racconta che «prima di tutto il tango ti costringe ad avere un rapporto con te stesso: devi trovare un tuo asse, un tuo equilibrio e una tua stabilità per poter ballare».
«Il tango può aumentare l’autostima – sostiene Pietro – specialmente quando una donna si affida a te con gli occhi chiusi».
E Bibiana, che insegna da più di 10 anni a Roma sottolinea: «Quello che conta è conoscere maggiormente il proprio corpo e amarlo. Perché nel tango esce fuori semplicemente quello che sei, con naturalezza».
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