L’abbraccio del Tango…
Girovagando su Facebook ho trovato questo post e ho pensato di condividerlo con voi…sinceramente condivido appieno anche per quanto riguarda la salsa questa filosofia… buona lettura !
Tutti vogliamo ballare con qualcuno che attraverso il suo ballo ci faccia mancare l’aria, ci faccia battere il cuore. Qualcuno che ci faccia accapponare la pelle, ci commuova, ci accarezzi l’anima, ci faccia chiudere gli occhi, si prenda cura di noi e ci faccia volare durante quattro tanghi; per poi farci tornare su questa terra con un dolce sorriso disegnato e il cuore in pace.Se qualcuno ha avuto la fortuna di provare queste sensazioni, sa di cosa parlo. Questa è la situazione in cui uno/a prende e dice : Ok.. Oggi non ho bisogno di nient’altro. Dopo questo ballo, potrei dimenticare i miei problemi, dormire tranquillo, sognare felice, svegliarmi contento e portare questo sorriso tutta la settimana; e perché no, già che ci siamo, smettere di vedere lo psicologo…
Chi come noi balla da molto tempo, sa che questi Tanghi esistono e sono realtà. Ma è anche vero che sono molto difficili da vivere e che il destino non ci da sempre una seconda possibilità.
Una volta provata questa esperienza si ha voglia di ripeterla e di incontrare “altri” come quello, o migliori, perché no! Un ostacolo a questo incontro è la moda e la massificazione-diffusione di un Tango che da più importanza a passi e a figure che all’abbraccio, alla comunicazione e alla camminata.
Inoltre più uno apprende il ballo, approfondisce la tecnica e la conoscenza più diventa critico dell’ insensibilità; e sfortunatamente oggigiorno la sensibilità non si trova frequentemente.
Io mi sento ogni volta più critico ed esigente. Suona male ma…la mia esigenza nel ballo è sempre riferita alla sensibilità. Così quando ballo con donne che sento che non comunicano con la musica e con l’abbraccio, (cioè quelle che ballano per “Il pubblico” ma non con me), soffro e mi viene voglia di lasciarle al primo tango ( ma non lo faccio perché ho “codici”). Ballo volentieri con donne,(anche principianti), che siano disposte a condividere e a comunicare, ma molto di meno con quelle che pur avendo una tecnica perfetta non sono in grado di connettersi. Perché a volte per andarsene contento da una milonga basta incontrare qualcuno che abbia un ballo SEMPLICE, bello, comunicativo, dolce e musicale. Ballare almeno una tanda bella in mezzo al disastro è qualcosa che ti salva la serata.
Avere feeling non è riferito unicamente al gusto “fisico” o “sessuale”…aiuta ma non è l’essenza della MAGIA.
Per comunicare nel ballo non c’è maniera migliore che essere GENEROSI. Non c’è mai magia quando la gente è egoista e da più importanza al suo “io” e al farsi vedere. Ballare per l’altro significa cercare il suo godimento, non perdendo un millimetro della fusione e approfondendo la connessione..
Invece quando uno cerca il proprio piacere, in qualche modo, questa connessione si perde.
Perciò se tutti e due cercassimo il piacere nell’altro le energie si fonderebbero in maniera perfetta. Questo è il senso reale di un Tango che ci lascia estasiati tanto da bastarci per quella notte.
– Manuel Gonzales, dalla rivista argentina Punto Tango
dal gruppo Quelli che…amano il tango